Adriano, lo zio di Adriano

Il 28 maggio di quattro anni fa, poco dopo l’inizio di questo blog, scrivevo dell’altro Adriano. Quello cui è intitolato uno scalo del porto di Livorno, avvocato e deputato, che ipotizzavo, pur non potendo esserne certo, fosse fratello del “nonno” Novi Lena e dunque zio dell’eroe della nostra storia.

Quasi quattro anni dopo sono stato contattato, proprio sul blog, da un (giovane, presumo) ricercatore di Livorno, Matteo Giunti, cui ho quindi chiesto di fare qualche ricerca, appunto, sui Novi Lena. Eccone i risultati.

Adriano Novi Lena era proprio il secondo figlio del colonnello Simone Pietro Novi, allora comandante della piazza di Livorno (prima di lui c’era una figlia, Enrichetta, nata nel 1836; dopo di lui venne Tito, nato a Firenze nel 1844, militare come il padre,

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e ultimo venne Giuseppe, nato a Pisa nel 1853).

Avvocato, poi politico, Adriano (che scriveva il proprio cognome con il trattino, mentre suo fratello, come si legge nella lapide, non usava trattini: allora è un vizio di famiglia…) fu per due legislature deputato in Parlamento, e morì a neanche 50 anni. In un opuscolo pubblicato dal Comune di Livorno un anno dopo la morte fa impressione il cordoglio unanime generato dalla sua scomparsa.

Dalla lapide pubblicata qui sopra, che deve essere nel cimitero di Savona (o forse a Quiliano) emerge anche un altro fatto: i due fratelli, Tito e Giuseppe, sposarono due sorelle, Maria Teresa e Maddalena.

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